Serve una politica di svolta per uscire dalla fase di recessione

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La Uil sostiene e condivide, da sempre, le tesi e le analisi prospettate oggi dal FMI. Per far fronte a quei rischi e per uscire dalla fase di recessione serve una politica di svolta, che punti al cambiamento di tutti i parametri ai quali sono imputabili i noti e negativi risultati economici.

Se si continuano a praticare ulteriori restrizioni e a irrigidire politiche rivolte essenzialmente al risanamento, non vi sarà l’aumento delle attività economiche né una reale ripresa. E’ evidente a tutti che i tagli generalizzati e l’aumento delle imposte non possono che deprimere l’economia.

Bisogna uscire da questa spirale e aggredire la crisi con politiche non recessive escludendo gli investimenti pubblici dal rapporto deficit/pil. Ormai è talmente evidente questa necessità che la stessa Ue ha deciso di dare più tempo ai paesi in difficoltà. 

Inoltre, continuiamo a pensare che sia necessario modificare anche i Trattati: non si può insistere con la ricetta di una ripresa controllata nel rigore. Bisogna invertire la logica economica ed è il momento che si avvii un vero e proprio piano di rilancio dell’economia per favorire la crescita.

Ciò sarà possibile a determinate condizioni: si deve garantire il credito alle imprese, potenziare i sistemi produttivi e creare nuovi prodotti, favorire la ricerca e l’innovazione, mantenere e rilanciare i livelli occupazionali e – ultimo ma non ultimo – tutelare il potere di acquisto dei salari e delle pensioni attraverso politiche che riducano la forte pressione fiscale nazionale e locale.

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