I dati sull’occupazione sono sempre più inquietanti. Era dai primi anni ’90 che non si leggevano percentuali così allarmanti riferite al nostro mercato del lavoro. A gennaio, 3 milioni di persone non hanno un’occupazione; 39 giovani su 100 non hanno un posto di lavoro, un dato in forte ascesa rispetto ad un anno fa.
L’Istat ci consegna percentuali, riferite sia al 2012 che al primo mese di quest’anno, che preoccupano soprattutto per le ripercussioni sulla società e sui cittadini.
La continua perdita di lavoro e l’insufficiente offerta di posti per collocare chi è fuori dai processi produttivi, hanno bisogno di un Esecutivo che governi questa situazione con responsabilità, mettendo al primo posto la ripresa dell’economia, che incentivi le assunzioni e che eviti qualunque tipo di ulteriore tassazione fattore deterrente, questo, per la ripresa dei consumi.