Per la UIL FPL non è un problema di attestazione, ma capire come questo servizio, già efficiente e qualificato, anche attestato dal gradimento dell’utenza che ivi afferisce, possa incidere sull’utilizzo degli operatori che devono essere tutelati e salvaguardati poiché sono loro a mantenere alto il livello di prestazioni presso gli ambulatori.
In particolare, è necessario capire quali risparmi si determinerebbero senza abbassare la qualità delle prestazioni che si offrono ai nostri cittadini utenti.
Il nodo fondamentale da sciogliere è la coerenza delle decisioni con il Piano Sanitario Regionale che, come è noto, prevede che alcune prestazioni sanitarie, disciplinate da norme del SSN e del SSR, devono rispondere esclusivamente alla territorialità dei servizi, mentre l’Azienda Ospedaliera S. Carlo deve proseguire sulla strada che già sta percorrendo con successo e che è quella dell’eccellenza per frenare la mobilità sanitaria in uscita ed attrarre quella in entrata. Perciò, la Regione farebbe bene piuttosto a dare corso, per esempio, alla costruzione del Centro di Riabilitazione di eccellenza e della struttura degli ambulatori a Pescopagano, comune nel quale questo processo di integrazione tra Azienda San Carlo ed ASP è già in fase avanzata.
Solo così si mettono in campo politiche sanitarie pubbliche virtuose coordinate tra loro.