Vicenda vigili di Roma pretesto per ennesimo attacco verso i pubblici dipendenti

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imagesAncora una volta si prende a pretesto un fatto come quello dei vigili di Roma per scatenare l’ennesimo attacco parolaio e normativo nei confronti dei pubblici dipendenti.

Nel caso specifico, lo stesso ministro Madia sostiene che i vigili assenti hanno  formalmente rispettato le regole e lei stessa sostiene l’esigenza di una normativa che colpisca anche chi rispetta le regole, ma fa un danno.

Questo, però, dovrebbe valere per tutti. Non fa, forse, un danno alla collettività un governo che non investe nell’amministrazione pubblica e che, con i continui tagli, non consente di produrre servizi adeguati alla richiesta dei cittadini?

Pur rispettando la legge che ha deciso, non fa un danno alla collettività un governo che non rinnova i contratti dei dipendenti pubblici dal 2010?

Noi pensiamo che si faccia danno alla collettività se non si valorizza la professionalità di chi lavora nel pubblico  e se non si applicano anche al dipendente della P.a i provvedimenti favorevoli agli altri lavoratori.

Nel caso dei vigili, poi, vi è stato un intervento unilaterale della controparte e penalizzante sul contratto integrativo di quei lavoratori. Non è questo il rispetto reciproco che si deve a corrette relazioni.

Per una vera riforma della P.a. bisogna cambiare registro e cominciare ad affermare doveri e a riconoscere qualche diritto.

La pubblica amministrazione ha bisogno di riforme che cambino e semplifichino  le procedure; ha bisogno di nuova occupazione e stabilità per le migliaia di lavoratori precari che da anni lavorano senza nessuna prospettiva;  ha bisogno di valorizzare chi ci lavora; ha bisogno di investimenti; ha bisogno di efficienza, modificando l’impostazione dell’attuale organizzazione del lavoro; ha bisogno di rinnovare i contratti; ha bisogno di avere gli stessi obblighi contrattuali, economici e normativi dei  lavoratori privati.

Attendiamo la disponibilità del Governo ad aprire un serio e costruttivo confronto su questi temi, che, invece, continua a rivolgersi a questi lavoratori sempre in modo offensivo e criminalizzante.

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