“Ci chiediamo se questi stessi personaggi che seduti comodamente in salotti televisivi dichiarano l’assoluta ovvietà di reperire i 3 miliardi di Euro dal FSN, abbiano mai fatto la fila ad un CUP per prenotare un esame diagnostico e vederselo assegnato dopo 6 mesi e più . O se siano mai capitati in un Pronto Soccorso, dove le persone restano anche giorni per la mancanza di posti nei reparti. Se sanno che a causa degli organici sempre più assottigliati da anni di blocco del turn over la sicurezza e la continuità delle cure viene messa a rischio, nonostante i turni massacranti a cui sono sottoposti gli operatori. La verità è che i posti letto e le dotazioni di personale non si fanno con le slide e tantomeno con gli annunci. A fronte di questa drammatica situazione, pensare di tagliare anche un solo euro sulla sanità è una vergogna – prosegue Torluccio “ed è una ipocrisia affermare che questi sono “risparmi”: i risparmi si fanno a valle, ma se riduco a monte il finanziamento allora sono tagli, gli ennesimi, che al solito cadranno sulla sanità in maniera assolutamente indiscriminata, colpendo spesso chi aveva già operato seri progetti di riorganizzazione e razionalizzazione.”
“Proseguendo su questa strada -conclude il Segretario- finiremo come molti altri Paesi del mondo, dove prima di effettuare una semplice analisi chiedono la carta di credito. Corriamo il rischio di creare una sanità dove solo i ricchi potranno curarsi”-afferma il Segretario, che conclude “ tagliare il Fondo Sanitario Nazionale oggi vuol dire tagliare servizi ai cittadini . Chi lo fa si assume la responsabilità di mettere in discussione il diritto alla salute, sancito nella nostra Costituzione.”