Torluccio: grave situazione, esprimiamo forte preoccupazione

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“Non si può continuare a lucrare sulla pelle dei lavoratori precari perché si mette seriamente a rischio l’erogazione dei servizi essenziali nei nostri comparti di riferimento. I precari, anche a causa del blocco del turn-over, svolgono funzioni essenziali nelle corsie degli ospedali, negli uffici delle Autonomie Locali, sulle nostre strade.” Così Giovanni Torluccio, Segretario Generale della UIL-FPL, che esprime preoccupazione prima del Consiglio dei Ministri di oggi. “Una seria discussione sul precariato pubblico va aperta in tempi brevi per poter dare risposte strutturali a questo annoso problema. Il rischio è di ritrovarsi a breve di fronte alla stessa emergenza”.

“Il Governo continua a rimandare risposte improcrastinabile e a commettere passi falsi. Come si può pensare di far nascere un’Agenzia per la coesione territoriale che prevede l’immissione di ulteriori lavoratori precari, seppur altamente qualificati, quando già si devono trovare soluzioni concrete a coloro che lavorano nelle amministrazioni pubbliche da anni? Siamo stanchi e stufi di enti e carrozzoni che servono alla politica e che contribuiscono solamente ad aumentare costi inutili a danno delle tasche dei lavoratori-prosegue Torluccio, che afferma “ così come l’invenzione di agenzie private che accertano gli incidenti stradali, depauperando un ruolo essenziale e svolto egregiamente da anni dal corpo della polizia locale”

“Ci auguriamo-conclude il sindacalista- che dal Consiglio dei Ministri di oggi possa essere ripresa in seria considerazione l’ipotesi del pensionamento pre-Fornero di circa 7-8.000 dipendenti, la famosa quota 96. Finora sono stati fatti solo annunci e promesse che non hanno portato a nulla di fatto.”

“ Non tollereremo-conclude Torluccio- ulteriori rinvii e risposte evasive: il diritto ad una salute qualificata e a servizi efficienti nelle Autonomie Locali non sono più rinviabili. Il sindacato non si tirerà indietro e darà risposte forti commisurate alla capacità o meno dell’Esecutivo di cogliere i bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici e degli utenti dei servizi.”

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