Strada intrapresa con decreto 80 su conciliazione vita-lavoro fa ben sperare

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pari-opportunita-genererico-maxiSaranno circa 35 milioni di euro, a regime, i soldi messi a disposizione per consentire a lavoratrici e lavoratori di conciliare la propria attività lavorativa con le esigenze di cura dei propri figli.

È quanto viene stabilito con il decreto 80/2015, attuativo del Jobs Act  in materia di “tutela e conciliazione delle esigenze di cura, vita e di lavoro”.

La misura, nata come sperimentale per il biennio 2016-2018, sarà definitiva e consentirà una sempre maggiore condivisione delle necessità di cura all’interno delle famiglie, riequilibrando le diverse esigenze dei genitori nell’ambito lavorativo e consentendo l’attuazione di politiche aziendali maggiormente improntate ad una riorganizzazione del lavoro family friendly.

A 15 anni dalla legge 53/2000, il Ministero del lavoro ha ampliato la fruibilità dei congedi di maternità e paternità, con un occhio attento alla genitorialità, termine sempre più in uso attualmente e che sintetizza egregiamente il progressivo cambio di cultura che si verifica all’interno delle famiglie italiane.

Ovviamente si poteva fare molto di più in termini di conciliazione vita-lavoro, tuttavia la strada intrapresa con il decreto 80, fa ben sperare che nei prossimi anni vengano messe in atto ulteriori misure per declinare al megli il concetto della genitorialità con le necessità di un welfare aziendale e territoriale improntato  al raggiungimento delle reciproche convenienze: benessere dei dipendenti,  produttività e competitività delle aziende e sviluppo economico del territorio. Un percorso ovviamente non semplice sul quale però si dovrà distinguere il ruolo forte del sindacato a far sì che le risorse impiegate siano sempre destinate ad azioni e progetti di concreto sostegno alla conciliazione vita-lavoro e che, soprattutto, tali progetti e azioni nascano da una negoziazione tra le parti: questo era lo spirito della legge 53/2000 e, a distanza di quindici anni, riteniamo sia sempre valido e assolutamente da conservare e seguire, e spetterà perciò al sindacato vigilare affinché le misure che verranno messe in atto divengano strutturali e non episodiche.

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