Sintesi priorità riorganizzazione macchina amministrativa regionale e politiche del personale

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Le scriventi organizzazioni sindacali, facendo seguito a quanto concordato nell’incontro del 24 luglio scorso, con il Capo di Gabinetto di codesta Presidenza, trasmettono una sintesi delle priorità nella riorganizzazione della macchina amministrativa regionale e di quelle che riguardano le politiche del personale.

Nella consapevolezza che la Regione Basilicata presenta piccoli numeri e tante emergenze sociali ed economiche, tenendo conto che le pseudo riforme degli ultimi anni (esempio soppressione delle Comunità Montane, riduzione delle province ecc..) hanno costretto le vecchie amministrazioni ad una dilatazione del fabbisogno del personale che hanno ridotto enormemente i margini di spesa e la possibilità di avviare un processo riformatore profondo che accetti le sfide della pianificazione e della riorganizzazione funzionale della Regione.

Serve tuttavia coraggio e visione programmatica arrestando i processi di destrutturazione e ridefinendo la governance territoriale e gli stessi compiti dell’Amministrazione regionale.

Servono una visione ed un provvedimento innovativo, un riordino generale delle funzioni regionali e degli enti territoriali. Per questo è necessaria una riorganizzazione profonda che punti all’eccellenza e faccia del settore pubblico il presupposto dello sviluppo economico e sociale della Regione.

Immaginiamo una Regione centrata sulle funzioni di programma e più libera e  destrutturata dei compiti più propriamente amministrativi e gestionali, a loro volta devoluti agli enti locali, che devono operare sulla base di un contratto di servizio con l’ente committente che è la Regione.

Riteniamo,  senza peccare di superficialità, che si possa agire subito, con poche e semplici cose da fare.

  1. Riforma organizzativa.

Serve una discussione approfondita e seria sulla riorganizzazione che deve prevedere una revisione delle leggi regionali  nn. 12/1996 e 31/2010.

  1. Riorganizzazione degli uffici regionali.

ridurre il numero degli uffici, massimo 60 tra Giunta e Consiglio.

  1. Riduzione dei dirigenti esterni.

Il ricorso al personale esterno, anche di natura dirigenziale, non può essere tollerato nelle cifre incontrollate di oggi, ma va allineato ad un più generale piano dell’Amministrazione regionale e ridotto secondo i termini di una necessaria e reale utilità.

La chiamata di dirigenti esterni deve essere giustificata da una funzione straordinaria che richiede professionalità non presenti nell’ente, non dallo svolgimento di compiti ordinari dell’amministrazione. Quindi, in primis bisogna che ci sia un progetto/programma preciso da realizzare in un arco temporale definito. Qualora non ci siano professionalità nell’ente si può procedere a conferire l’incarico ad un “esterno”, previa una relazione dettagliata, da allegare alla delibera di nomina, che ne giustifichi l’assunzione.

Non sfugge, anche in questo caso, il risparmio che ne deriva. La L. R. n. 31//2010, anche se necessita di alcune modifiche, all’art. 2, comma 9, bis consente di attribuire, in  attesa dell’espletamento  di concorsi pubblici, la qualifica dirigenziale ai dipendenti a tempo indeterminato alla categoria D3 giuridica del Comparto Regioni Enti Locali. Una tale soluzione sarebbe il giusto riconoscimento ai funzionari che fino ad ora hanno svolto con impegno e dedizione il loro lavoro, selezionando in maniera chiara e legale i candidati, poiché in possesso di categoria D3 giuridica.

  1. Riduzione degli incarichi dirigenziali ad interim.

Limitare temporalmente l’incarico dirigenziale ad interim ed ai soli casi di necessità ed urgenza.   

  1. Contrattazione decentrata.

E’ urgente trovare una soluzione alla imminente scadenza delle P.O..  Il 20 maggio è trascorso e l’amministrazione ha provveduto ad adottare provvedimento tampone. Risolta questa situazione di emergenza, bisognerà proporre le nuove P.O. dopo aver fatto la riorganizzazione degli uffici.

  1. Piano dei fabbisogni occupazionali 2019-2021:

Approvare il piano dei fabbisogni occupazionali 2019-20121, chiudere definitivamente con il precariato, attivare tutte le procedure per la stabilizzazione dei precari. Contestualmente bisogna procedere all’assunzione di nuovo personale, soprattutto giovani, attraverso pubblici concorsi.

  1. Adottare il Piano di formazione del personale.
  2. Chiudere quanto prima la procedura per il pagamento della produttività 2019.
  3. Fondo 2019

10.Progressioni economiche 2019. Va approvato subito il bando per la selezione.

FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, alla luce di quanto evidenziato, chiedono un incontro urgente con il Presidente Bardi per avviare la contrattazione e la discussione sui suddetti punti. Resta inteso che, in presenza di ulteriori ritardi, saranno adottate tutte le misure utili a difendere i diritti dei lavoratori.

 

   FP  CGIL                                    CISL FP                                  UIL FPL                        
   G. Scarano                               G. Bollettino                          A. Guglielmi

       Brienza                                G. Sarli                                 G. Verrastro

   G. Caggiano                             S. Pellettieri                           R. Giorgio 

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