SI RISPETTI LA CORTE DEI CONTI E SIANO NOMINATI DIRETTORI GENERALI INTERNI ALL’ENTE REGIONE

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I Dirigenti Generali sono figure strategiche per il funzionamento della macchina amministrativa e la loro nomina deve essere fatta con oculatezza e nel rispetto delle norme, senza apportare un ulteriore aggravio di spesa.

Purtroppo, spesso la politica ha fatto ricorso a personale esterno che non ha portato alcun valore aggiunto in termini di professionalità e di risultati conseguiti.

La UIL FPL si è sempre battuta per l’utilizzo e la valorizzazione delle tante professionalità interne dicendo basta agli esterni ai quali si deve ricorrere non per svolgere l’ordinario ma solo in casi di grandi progetti o programmi che richiedono capacità e professionalità non presenti all’interno dell’amministrazione.

Il ricorso agli esterni, ed il relativo numero degli stessi, deve avvenire nel rispetto di quanto prevede la normativa, nello specifico il Dlgs 165/2001 art.  19 che supera quanto disciplinato dalla L.R. 31/2010. Inoltre, a parere della Corte dei Conti, non vanno mescolati in un’unica pianta organica dirigenti generali e dirigenti  per cui il calcolo della percentuale di dirigenti generali va fatto sul totale dei dirigenti generali mentre il calcolo dei dirigenti va fatto sul totale dei dirigenti. In sostanza, su 9 dirigenti generali solo 1 può essere esterno.

Tutto ciò è contenuto nel Giudizio di parificazione del rendiconto generale relativo all’esercizio dell’anno 2016 che ha sancito il “mancato rispetto del vincolo dei limiti delle percentuali”, il “mancato riscontro sul rispetto dei presupposti per affidare all’esterno incarichi dirigenziali”.

Ovviamente, non sfugge a nessuno che un incremento di dirigenti e dirigenti generali esterni comporterebbe un aggravio di spesa che è assolutamente improponibile, ed è uno schiaffo in faccia ai lavoratori in un momento in cui il governo ha nuovamente bloccato il rinnovo dei contratti.

La politica faccia le sue scelte in piena autonomia ma seguendo le norme e la via maestra della razionalizzazione della spesa. E’ tempo che si cambi registro e si dedichi la giusta e dovuta attenzione alle competenze e professionalità interne all’amministrazione senza continuare a mortificarle ma richiamandole a ruoli di responsabilità e valutandone poi con rigore i risultati conseguiti.

Basta con uno “spoil system” casereccio che risponde solo a riduttivi ed autoreferenziali meccanismi della politica. Si volti pagina e si cominci a ripensare seriamente l’amministrazione regionale.

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