“Gli agricoltori e i pensionati già agricoltori lucani – si legge – sono ancora in attesa del provvedimento di rimodulazione del ticket per le prestazioni specialistiche ed ambulatoriali. E’ un ritardo che pesa sul diritto alla salute: in oltre un anno di attuazione del ticket sanitario il numero di agricoltori e familiari di agricoltori che rinuncia alle prestazioni prescritte dai medici di famiglia è in aumento.
“La necessità nelle aree agricole e rurali lucane di avere tempestivi servizi socio-sanitari raggiunge picchi molto elevati (95 per cento), soprattutto tra gli anziani non autosufficienti. La tipologia di disabilità più diffusa è quella legata alle difficoltà di svolgimento delle attività quotidiane di cura della propria persona (3 per cento della popolazione totale). Segue la disabilità nel movimento (2,2 per cento), il “confinamento individuale a casa” (2,1 per cento) e, infine, la disabilità sensoriale (1 per cento). Tanti gli elementi al centro dell’iniziativa della Cia : la nuova dimensione della medicina del territorio con un ruolo più diretto assunto dalla figura del medico di famiglia, la funzione e il ruolo delle “farmacie di servizio” (quelle rurali rischiano di chiudere , se non saranno previsti sgravi fiscali), lo stato di attuazione dei servizi socio-assistenziali attribuiti dai Piani di Zona alle Aree Programma”.