Regione: la figura taumaturgica del personale esterno è al capolinea

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DSCN2352-300x224Dopo vent’anni dall’adozione della organizzazione configurata con la L.R. n. 12/96 sarebbe necessaria ed utile una riflessione per analizzare e valutare i suoi effetti, invece si assiste ad una schizofrenia politico-amministrativa che, dal ruolo unico del personale, di giunta e consiglio oltre a quello dell’Alsia, agli atti deliberativi sul conferimento di incarichi dirigenziali, non si addice ai tempi difficili che la società lucana sta attraversando.

Il rapporto tra i cittadini e lo Stato, la fiducia nelle istituzioni segnano un momento delicato, ma la politica sembra non accorgersene, contorcendosi nella spirale di una dialettica che mira esclusivamente a posizionamenti personali ed a logiche organigrammatiche.

In tutti questi anni si è affermata un’ideologia che ha distrutto l’immagine ed il ruolo del pubblico dipendente, esaltando le presunte virtù taumaturgiche di un privato da innestare nella pubblica amministrazione. L’effetto è stato negativo e devastante, perché i servizi pubblici non sono migliorati e la spesa è aumentata, insieme alla corruzione.

Il precariato si è allargato a macchia d’olio negli uffici regionali, i dirigenti esterni, che dovevano dare quel di più professionale che mancava, si sono rivelati un fardello costoso che è servito solo alla compensazione politica.

Più volte abbiamo chiesto informazioni sul personale esterno che presta servizio alla Regione, ma la domanda è rimasta disattesa. A novembre scorso abbiamo nuovamente chiesto informazioni dettagliate, riferite agli anni 2013 e 2014, sulla dotazione organica e sul personale, di ruolo e non, che presta servizio presso gli uffici della giunta regionale, con particolare riferimento alle tipologie di contratti, al numero degli esterni ed al loro costo.

Prima di nominare un dirigente esterno, è stata fatta una ricognizione puntuale delle professionalità interne all’amministrazione in base alla quale si è ritenuto che non ci fossero le professionalità e competenze adeguate a cui affidare l’incarico? La nomina di questi è accompagnata da una relazione puntuale in cui si dettaglia la necessità di ricorrere ad una figura professionale di alto profilo che, per quello specifico incarico, non la si ritrova nell’amministrazione?

Assistiamo, invece, a proroghe pluriennali di dirigenti esterni,  alla loro rotazione nel conferimento degli uffici, al conferimento di interim, senza che si descriva e si spieghi con trasparenza in base a quali elementi e criteri  si adottano questi provvedimenti.

Il personale interno chiede di essere utilizzato al meglio, anche  per il conferimento degli incarichi dirigenziali, ma con criteri oggettivi e trasparenti che vanno stabiliti, senza elemosinare quei due-tre posticini che creano illusioni e non risolvono il problema di un miglior funzionamento degli uffici.

La figura taumaturgica del personale esterno ha fatto il suo tempo e, purtroppo, anche i suoi danni. Occorre metterci una pietra su e cambiare rotta, subito.

La L.R. n. 31/2010, in particolare l’art. 2, va modificata, così come va rivista la stessa legge regionale n. 12/96 sulla organizzazione dell’amministrazione regionale. Ciò anche alla luce del ruolo unico del personale regionale di giunta e consiglio, dove invece si continua a tergiversare alimentando equivoci e incomprensioni tra il personale. Servono volontà riformatrice, passione per il bene comune, idee che si confrontino, dipendenti che si valorizzino, uffici che siano al servizio esclusivo dei cittadini.

Noi, la UIL, ci siamo già da tempo, con proposte che portiamo all’attenzione dei lavoratori, degli altri sindacati e della politica.

                                                                                        Il Segretario aziendale UIL FPL

                                                                                                  Rocco Giorgio

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