La costante, anche se tenue, crescita del tasso di occupazione, dato più significativo tra i tanti parametri disponibili sul tema del lavoro, segnala come la corrispondenza tra la “crescita economica” e la quantità di lavoro sia, ormai, consolidata. Una piccola luce che sottolinea come, disperatamente, il Paese debba puntare su un rilancio del sistema produttivo, innovativo e competitivo.
Nel contempo, ed ecco le ombre, emergono da mesi due caratteristiche preoccupanti: la sofferenza degli under 49 (crescita degli occupati più bassa ) ed il privilegiare, dato recente che sembra consolidarsi, del lavoro temporaneo. In sintesi, sembra che il sistema delle imprese reagisca alla “ripresina” con prudenza ed è anche per questo che i prossimi interventi di politica economica non dovranno essere depressivi ma espansivi: a partire dalla riduzione delle tasse sul lavoro sia per dar fiato ai consumi sia per incentivare le imprese virtuose ad investire in contratti di lavoro stabili.