Potenza, città invasa dalla monnezza e l’ Acta cerca una nuova sede

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La situazione già da oggi dovrebbe tornare «tollerabile». Almeno nei principali rioni della città le montagne di rifiuti accumulate in questi giorni sono state ripulite. Le criticità maggiori restano nelle zone periferiche, a partire da Piani del Mattino e Giuliano.

Ma il piano straordinario di interventi, dopo aver ottenuto dalla stazione di trasferenza di Tito la disponibilità a trasferire il doppio dei rifiuti, inizia a dare i risultati. Di fronte alla cattiva gestione del ciclo dei rifiuti e alla cronica mancanza degli impanti di smaltimento, il sindaco di Potenza ha ottenuto l’ok per trasferire – già ieri – mille quintali di monnezza a cui si aggiungeranno il quintale e mezzo di oggi e di domani. Soluzione estrema per ripulire la città e spegnere le polemiche che hanno riguardato anche l’Acta, l’azienda comunale per la tutale ambientale – società per azioni – che gestisce sull’intero territorio comunale le diverse fasi del ciclo dei rifiuti. Ma la responsabilità, se il problema è l’accumulo di rifiuti, è solo dell’Acta? Non proprio, visto che un capitolo assai consistente riguarda le mancate iniziative regionali e provinciali in tema di smaltimento. L’Acta si occupa soltanto della raccolta dei rifiuti e dello spazzamento e pulizia delle vie della città. Una volta raccolti i rifiuti l’Acta li deposita presso la stazione di trasferenza di Tito: ed è il gestore della stazione che cura lo stoccaggio dei rifiuti e il loro trasporto alle discariche, indicate da provvedimenti della Provincia di Potenza, o della Regione Basilicata se individuate al di fuori della Provincia di Potenza. Il problema? La città di Potenza produce circa 600 quintali al giorno di rifiuti. Non sempre, però, la stazione di trasferenza consente di smaltire tutta la produzione.

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