Positiva la stabilizzazione dei precari ma si proceda anche a riorganizzare gli uffici e ad assumere nuovo personale

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Finalmente parte la selezione per la stabilizzazione di oltre cento precari alla Regione Basilicata. E’ un fatto positivo, ma è soltanto un primo passo per cercare di rimettere in sesto un’amministrazione in sensibile affanno. Tuttavia ci chiediamo: quando sarà offerta a tutti i giovani lucani meritevoli e capaci una concreta possibilità di cimentarsi in una selezione pubblica che preveda l’assunzione nelle diverse categorie, pesantemente sguarnite a causa dei tantissimi pensionamenti? L’ultimo concorso pubblico tenutosi nella nostra regione risale al lontano 1993. Le sfide imposte dalla situazione economica e sociale, aggravate dall’emergenza sanitaria, richiedono un’amministrazione efficiente, in grado di intercettare le risorse finanziarie disponibili, programmarle e spenderle con attenzione e lungimiranza.
Per questo ribadiamo ancora una volta la necessità di superare il modus operandi fatto di improvvisazione e superficialità che ha caratterizzato fin ad oggi questa legislatura regionale, in perfetta continuità con le precedenti. Occorre discontinuità vera, nelle cose e nei modi di operare.

La carenza di funzionari e dirigenti rende monca l’amministrazione, oggettivamente impossibilitata a procedere adeguatamente. Il personale regionale va completamente ristrutturato con l’assunzione a tempo indeterminato di funzionari e dirigenti che abbiano le competenze adeguate.

La politica interrompa il perverso circuito delle relazioni corte, una vera e propria tara ambientale che soffoca ogni prospettiva di vita dignitosa ed alimenta la fuga dei giovani verso luoghi più aperti e dinamici, impoverendo il tessuto socio-culturale della nostra comunità. Si proceda subito a trasmetterci il nuovo piano dei fabbisogni 2021 2023!

Ma il personale deve essere messo in condizione di poter operare al meglio, anche utilizzando lo smart working. E’, invece, sconcertante l’incertezza e l’immobilismo che regna sulla riorganizzazione dei dipartimenti e degli uffici. Ancora non si nominano i dirigenti generali e quelli degli Uffici, condizione propedeutica per l’assegnazione delle P.O.. Nel frattempo si intendono rivedere le declaratorie di alcuni dipartimenti e uffici, cosa significa? Che si rimette tutto in discussione e che si allungano sine die i tempi della riorganizzazione? Altra confusione che si somma a quella esistente e di cui davvero non si sente il bisogno.
Qui siamo di fronte ad un navigare a vista, senza una rotta. A chi giova che l’amministrazione pubblica non funzioni? Non certamente al popolo lucano. Com’è noto, infatti, con la delibera 219 del 19 marzo 2021 la Giunta regionale aveva approvato il nuovo ordinamento dei propri uffici e strutture amministrative, a cui si intendono adesso apportare molteplici e rilevanti modificazioni. Giova ricordare che, nel rispetto dell’art. 24 dello Statuto regionale che, com’è noto, attribuisce al Consiglio regionale “autonomia organizzativa, amministrativa, contabile e patrimoniale, che esercita a norma dello Statuto e dei propri regolamenti”, l’Ufficio di Presidenza ha proceduto, previa informativa sindacale, alla definizione del sistema organizzativo dei propri uffici con le delibere 44 e 47 del 2020. Per la UIL FPL è fondamentale il rispetto dell’equilibrio istituzionale tra i due organi della regione, che costituisce essenziale garanzia per i diritti dei cittadini.

E’ urgente che la politica si assuma tutte le responsabilità per chiudere quanto prima questa fase e mettere gli uffici ed il personale nelle condizioni di offrire servizi adeguati ai cittadini. Sollecitiamo pertanto l’amministrazione a riprendere subito il confronto con le organizzazioni sindacali sulle tante questioni concrete che riguardano i diritti dei lavoratori e l’organizzazione del lavoro e che da troppo tempo richiedono una risposta.

Potenza,1/09/2021

Il Segretario aziendale UIL FPL       
Rocco Giorgio

Il Segretario regionale UIL FPL     
Antonio Guglielmi

Il Segretario Regionale Aggiunto
Verrastro Giuseppe

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