“Siamo i primi a sostenere una visione integrata della sicurezza e siamo pronti a lavorare con il ministro”, spiegano le tre sigle. “La Polizia locale con i suoi oltre 60.000 operatori rappresenta una straordinaria rete al servizio del territorio e un presidio di legalità per i cittadini. Di fatto, però, nessun Governo ha realizzato finora una giusta valorizzazione giuridica e contrattuale, che ne riconoscesse ruolo, specificità e funzioni. Il quadro normativo di riferimento, la legge 65 del 1986, è ormai obsoleto e da tempo chiediamo che venga rivisto e aggiornato. Mentre il blocco dei contratti ha congelato ogni innovazione organizzativa e professionale”.
“Vogliamo che alle Polizie municipali e provinciali venga data uniformità di condizioni operative su tutto il territorio nazionale, e che sia dotata di strumenti e mezzi necessari a svolgere funzioni altamente specializzate”, proseguono le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil. “Ma soprattutto serve equità nel trattamento economico, nelle condizioni di lavoro e nelle tutele: a partire dal riconoscimento delle disposizioni in materia di causa di servizio ed equo indennizzo, al pari degli altri corpi di polizia, come serve l’immediato sblocco del turn over senza il quale servizi fondamentali rischiano di essere compromessi”.