Non c’è barlume di ripresa nell’occupazione italiana
Non c’è barlume di ripresa nell’occupazione italiana. Continuano a essere sconfortanti i dati diffusi oggi dall’Istat sia con riferimento al dato mensile di ottobre, che del III trimestre di quest’anno.
Incessante la crescita del tasso di disoccupazione giovanile che si accompagna all’aumento, che rischia di diventare drammatico, della perdita di posti di lavoro nel Mezzogiorno. Inoltre, l’ombrello della cassa integrazione protegge, ogni anno, oltre 1 milione e mezzo di lavoratori.
Di fronte a questa tendenza negativa, dal punto di vista quantitativo (più disoccupati e meno occupati) e qualitativo (meno lavoro stabile e crescita del lavoro parziale involontario), bisogna mettere in campo sia politiche economiche adeguate (riduzione della pressione fiscale per incentivare i consumi) che un piano straordinario, soprattutto nelle Regioni meridionali, utilizzando finalmente e rapidamente tutte le risorse europee e nazionali per lo sviluppo.
In particolare, occorre incentivare le imprese con un bonus occupazione anche per gli over 29, stage e tirocini per i giovani laureati e ricercatori e, soprattutto, un’iniezione di risorse verso le piccole e medie opere pubbliche (scuole, ospedali e assetto idrogeologico), in grado di riassorbire migliaia di persone disoccupate o percettori di prestazioni di sostegno al reddito.