Lavoro minorile allarme sociale intollerabile, aumentare gli sforzi

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Il lavoro minorile è certamente uno degli allarmi sociali più delicati verso cui concentriamo ancora insufficiente attenzione, bisogna solo soffermarsi sull’ultimo rapporto ILO ,  “Marcatura progresso contro il lavoro minorile: stime globali e tendenze 2000 – 2012 “,  sulla portata del lavoro minorile e gli sforzi internazionali per fermarlo.

Sebbene dal rapporto emerga una stima sensibilmente incoraggiante, evinta dalla riduzione di un terzo del lavoro minorile dal 2000 ad oggi, è tuttavia intollerabile che circa 85 milioni di bambini lavoratori nel mondo svolgano lavori pericolosi che hanno conseguenze dirette sulla loro salute, sicurezza e sviluppo morale.

In Italia il dato è sconcertante, sono ancora 260.000 i pre-adolescenti (il 5,2% del totale nella fascia di età 7-15 anni) ‘costretti’ a lavorare già in giovanissima età, a causa delle condizioni familiari, di un rapporto con la scuola che non funziona o addirittura non esiste o per far fronte da soli ai loro bisogni.

Compito ed obbligo di un Paese civile è la lotta senza quartiere a questo drammatico fenomeno, tenendo ben chiaro in mente che i bambini rappresentano il motore di una società, l’investimento per il nostro futuro e la speranza dell’umanità.

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