Lavoro, deserto industriale: in 400 partecipano al corteo

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Un corteo tra le macerie della zona industriale per chiedere alla Regione sviluppo e lavoro. Erano circa 400 coloro che ieri hanno sfilato dall’Area di Servizio Q8 a Piazza del Mercato nel comune di Baragiano. A scandire il ritmo tir e trattori.

In prima fila gli amministratori di Balvano, Baragiano, Bella, Muro Lucano, Castelgrande e Pescopagano. Assente per i noti disguidi il sindaco di Ruoti. A seguire si scorgono le sigle sindacali e anche esponenti politici di spicco. Ma è un’intera area che si mobilità. Quella del Marmo Platano che si ritrova con i soliti problemi sociali e occupazionali. Un’area sempre più esposta alla desertificazione, a causa di un diffuso fenomeno di migrazione. Chi resta vive di precarietà. La maggior parte delle problematiche è indubbiamente legata alle sorti di quest’area industriale, presentata alla popolazione nell’immediato post sisma come una grande occasione di riscatto. Su 59 capannoni ben pochi risultano aperti e produttivi. Molti sono abbandonati oppure gravati da procedure. In alcuni crescono persino degli “alberi”, come afferma il primo cittadino di Balvano Di Carlo. Da qui la richiesta di riaprire i cancelli. Ai Comuni si concede soltanto il rilascio delle concessioni edilizie, il resto spetta tutto al Consorzio. Se quei lotti sono vuoti la colpa non è certamente degli imprenditori. “Come si possono mettere sul mercato – sostiene Di Carlo – dei capannoni che hanno un prezzo stimato di 20 anni fa?”

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