Taglio cuneo fiscale ci sembra una presa in giro
La Uil e’ “certamente pronta” a proteste forti e allo sciopero contro le misure della legge di stabilita’ che riguardano il pubblico impiego: dal blocco dei contratti a quello del turn over, dal taglio degli straordinari alle misure sulla liquidazione.
“Il governo aveva detto basta ai tagli lineari, annunciando: d’ora in poi solo operazioni chirurgiche sulla p.a. per decidere dove investire e dove tagliare. Cosa c’e’ invece di piu’ lineare di bloccare la contrattazione? Colpisce tutti i lavoratori dipendenti, qualsiasi lavoro facciano, qualunque importanza abbia il loro lavoro per la vita dei cittadini. Adesso basta, siamo certamente pronti” a proteste “molto forti”.
Anche allo sciopero? “Certamente”. “La rateizzazione della liquidazione inoltre da il senso della disperazione: vanno alla ricerca dei soldi ovunque. E’ gravissimo e senza nessun criterio, se la prendono sempre con le stesse persone. Basta.
“Il problema dell’Italia e’ la scarsa crescita, non il debito. E a me sembra che l’unica preoccupazione di questa legge di stabilita’ sia stata di stabilizzare la tenuta del governo, non l’economia. A pagare non possono essere sempre i soliti”.
In questa legge di stabilita’ “sotto i titoli, non c’e’ nulla: ci sentiamo presi in giro”. Soprattutto sulle misure per il lavoro le parti sociali si sentono “assolutamente prese in giro”, in particolare per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale.
“Tutto il mondo ci spiega da mesi che per dare una spinta alla ripresa occorre fare manovra che riduca le tasse sul lavoro: il governo ha fatto solo finta, e fare finta comporta che si possono fare tutti gli annunci, si puo’ ostentare ottimismo, ma la realta’ e’ che nel 2014 noi continueremo ad essere il peggior paese dell’Ocse per la crescita e per l’occupazione, aumentando anche il divario rispetto agli altri”.
Insomma si prevede che “ad una simbolica riduzione tasse corrispondera’ una ripresa solo simbolica: l’unica cosa reale sara’ un ulteriore aumento della disoccupazione”. Anche sul fronte della riforma dell’Imu la Uil attacca: “come per tutto il resto a pagarne il prezzo sara’ il paese, ci perderanno i cittadini italiani con piu’ difficolta’, chi perde il posto di lavoro e soprattutto i giovani”.