La proroga di 36 mesi degli infermieri dell’ASP deve essere un primo passo verso la stabilizzazione di tutto il personale precario

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Gli Infermieri precari dell’ASP di Potenza continueranno a lavorare sino al raggiungimento dei 36 mesi di servizio. La buona notizia arriva da via Torraca dove quest’oggi la Direzione, a seguito delle rimostranze e diffide pervenute da parte del sindacato, ha disposto le proroghe con apposita delibera. La scrivente si era detta pronta a indire uno sciopero di protesta tra i lavoratori per le mancate proroghe di contratto, in scadenza il 15 giugno. Molti iscritti e simpatizzanti della UIL FPL hanno inviato una diffida all’ASP per tramite dell’Avvocato del sindacato rivendicando la proroga, così come avvenuta qualche tempo prima per altri infermieri.

 

In stand by, invece, gli operatori socio sanitari (OSS) e le altre figure professionali del comparto, reclutate da altre graduatorie che, per adesso potranno beneficiare della proroga solo fino al 31 dicembre 2021. Per questi ultimi la UIL FPL è in attesa di chiarimenti da parte dell’ASP, anche se è certa che successivamente, l’intenzione sarà quella di prorogare, anche in questo caso, i contratti fino ai 36 mesi.

Resta comunque il problema della carenza sempre più manifesta del personale medico ed infermieristico del “118” che, in alcuni territori della Basilicata, rappresenta una situazione particolarmente grave. Mancano almeno 30 infermieri e 15 medici. Questa carenza la stanno colmando i lavoratori, tutti, che con dedizione encomiabile, si sottopongono a turni ben oltre le 48 ore settimanali.

Finita l’emergenza Covid19, non si può tornare alla stagione dei tagli e dei licenziamenti. Va potenziata la Sanità Territoriale e occorre un piano vaccinale permanente almeno per i prossimi due/tre anni. Non possiamo ripetere gli errori del passato, per cui occorre dare a questi operatori una prospettiva di stabilità certa, senza nessuna spada di Damocle sulla testa. Hanno rischiato e qualcuno porta ancora i segni sulla pelle del passaggio della malattia, per aver tutelato la salute dei cittadini e non consentiremo a nessuno che vadano a casa a cessata emergenza. Il personale serve per potenziare il piano vaccinale, il sistema di emergenza 118, la medicina territoriale e per riconvertire gli ospedali distrettuali (Venosa, Chiaromonte etc.) alle attività che svolgevano prima di diventare centri COVID.

La UIL FPL pertanto, nell’ottica di un rafforzamento del sistema sanitario, ritiene questo atto dell’ASP un punto di partenza nella prospettiva di trovare soluzioni più adeguate.

 

Raffalele Pisani
Segreteria regionale UIL FPL

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