“Gli strumenti per combattere la crisi – ha proseguito Guglielmi – messi in campo dalle istituzioni Internazionali ed Europee come la BCE o il FMI, con restrizioni dolorose alla spesa pubblica, si stanno rivelando deleterie per il futuro dell’Europa. Da questo punto di vista una maggiore flessibilità e un generale allentamento del Patto di Stabilità sono urgenti e necessarie.”
“Ma il modo con cui il Governo nazionale affronta questa crisi è ancora più disastroso, a partire dalla tanto declamata riforma della P.A., che di riforma ha solo il titolo in quanto non raggiunge nessun obiettivo concreto : non si evitano gli sprechi (si spendono ancora 2 miliardi in consulenze), le pensioni d’oro non sono state toccate, i poteri di veto delle corporazioni sono rimasti intatti, alle migliaia di società sorte come funghi in questi anni nessuno ha ancora messo mano, le centrali appaltanti rimangono più numerose degli appalti da affidare, ecc…”. “Perciò, il sindacato deve dare una risposta forte, a partire dalla manifestazione nazionale del prossimo 8 novembre, perché ridimensionare la P.A., mortificare i lavoratori pubblici anche con il blocco dei contratti, significa ridurre drasticamente i servizi e le opportunità dei nostri cittadini.”
“ Nello stesso tempo – ha concluso Guglielmi- è necessario mettere mano alla “governace locale”che dovrà tener conto delle drastiche riduzioni dei trasferimenti e del superamento delle ex Comunità Montane” delle Province ed infine della necessità da parte dei Comuni ed associarsi per garantire i servizi. Perciò, in sede locale è necessario aprire subito un tavolo di confronto con le Regioni e tutto il sistema delle autonomie per evitare che i servizi importanti per i nostri cittadini non possono essere più assicurati”