L’ istanza di fallimento avviata dalla Procura di Trani nei confronti della CASA DIVINA PROVVIDENZA potrebbe aprire un nuovo doloroso capitolo della crisi che investe da alcuni anni il DON UVA e dalla quale non si riesce ad uscire, a causa della pesante debitoria accumulata e dalle perdite annuali consistenti che caratterizzano la gestione pugliese.
Anche a Potenza seguiamo con preoccupazione l’evolversi della situazione per le ripercussioni che si potrebbe avere malgrado il sostanziale equilibrio finanziario che si registra e al normale e congruo pagamento delle prestazioni da parte della Regione Basilicata.
Una crisi tutta pugliese dunque, ma con effetti purtroppo deleteri anche sulla struttura potentina.
Il Sindacato e la UIL FPL in particolare ritengono che ormai è giunto il tempo delle scelte drastiche per evitare che l’ incendio scoppiato in Puglia possa divampare anche a Potenza bruciando una realtà sana e che assicura servizi indispensabili e di qualità ai nostri cittadini.
Perciò o si è in grado di salvare Potenza e determinare un‘ autonomia sostanziale dalla Casa Madre che assicura il funzionamento dei servizi e il pagamento degli operatori, oppure bisogna individuare un nuovo soggetto capace di rilevare tutta l’attività che attualmente il DON UVA assicura.
Questo chiede la UIL FPL e questa è la posizione che porterà al tavolo permanente di crisi istituito presso il Dipartimento Regionale Sanità e Sicurezza Sociale.
La soluzione più auspicabile qualora il DON UVA fallisse è una gestione pubblica diretta dei servizi “IN HAUSE”, capace di mantenere i livelli qualificati di assistenza e di trasferire tutti i dipendenti della Casa Divina Provvidenza di Potenza.
Il Segretario Aziendale
Luigi Mancuso