I dati della Corte dei Conti devono far riflettere sull’importanza della stabilizzazione a tempo indeterminato nel rapporto di lavoro in Sanità

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Bisogna accelerare nell’approvazione del DDL  sugli infermieri di famiglia e di comunità per rendere così operativa la “Mission Salute” del Recovery Plan e approntare un piano post pandemico che metta nero su bianco le cifre stanziate e, soprattutto, impieghi il personale nel recupero delle tante prestazioni ambulatoriali saltate, così come i  ricoveri di cui i cittadini non hanno potuto usufruire in questo periodo di pandemia. Non è concepibile riaprire il paese senza aver previsto l’impiego di un numero di professionisti congruo al ripristino delle attività ordinarie del Servizio Sanitario Nazionale; è assurdo dover fare, ancora una volta,  affidamento sui tanti operatori sanitari che hanno già speso tutte le proprie energie psicofisiche nell’emergenza Covid e che meritano di poter rifiatare.

I recenti  dati della Corte dei Conti  certificano anche il mancato impiego dell’infermiere di famiglia e di comunità, pietra angolare delle cure domiciliari su cui si basa il PNRR. Ne prevedeva l’assunzione di 9.600 già un anno fa il decreto Rilancio, ma ad entrare in servizio finora sono solo 1.132 professionisti.  In questa ottica occorre intervenire senza perdere altro tempo rivedendo le norme sul calcolo delle assunzioni a livello Nazionale ed  accelerando in Basilicata  le procedure dei concorsi unici  regionali e procedendo  celermente  alle stabilizzazioni. Oggi infatti emerge che solo il 27,4% dei 32mila operatori  reclutati per l’emergenza COVID 19 sono stati assunti in via definitiva, mentre il restante 72,6% versa nella precarietà, di cui circa 400 sono in Basilicata. Lavoratori usa e getta: una cosa inaccettabile! Non tolleriamo che chi prima è stato definito eroe, ora non meriti neanche un contratto stabile. Precari  che stanno aspettando  un concorso ed altri la stabilizzazione, in prima linea durante i mesi più duri della pandemia  e che hanno combattuto, con la UIL FPL  al loro fianco, per ottenere una proroga anche per non compromettere l’intero sistema sanitario. La UIL FPL fa appello alla Regione e all’Assessore alla Salute  affinché questi professionisti della sanità possano avere l’opportunità di accedere ad un legittimo e migliore inquadramento professionale. In caso contrario sarà mobilitazione perché è inconcepibile mandare a casa chi ha messo la propria vita nella lotta alla pandemia.

Il Segretario Regionale aggiunto UIL FPL
Verrastro Giuseppe

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