Giornata internazionale dell’infermiere, valorizzare i professionisti per migliorare i servizi di cura e assistenza

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Nel celebrare la giornata Internazionale dell’Infermiere, che ricorre ogni 12 Maggio, non possiamo non ricordare le tante questioni ancora aperte che interessano questa professione, così duramente provata in questa Pandemia. Gli infermieri rappresentano, da sempre, un elemento fondamentale per garantire cura e assistenza ai malati, eppure ancora oggi mancano all’appello oltre 90mila infermieri per sopperire alla grave carenza di personale nella sanità pubblica italiana.  I numeri, a livello nazionale, parlano chiaro: siamo partiti dalla carenza strutturale di infermieri certificata dalla Fnopi alla conclusione della prima ondata del virus, quantificabile in 53mila unità. A questi dati dobbiamo aggiunto i professionisti che avevano i requisiti per andare in pensione nel 2019, e sono tantissimi, il cui impatto negativo è ricaduto ovviamente sulla forza lavoro del SSN nel 2020, quindi nel momento peggiore, quello del Covid.

Sono oggi necessari almeno 9600 infermieri per garantire il servizio dell’infermiere di famiglia, tanto annunciato ed acclamato, oltreché previsto dal “Decreto Rilancio”, ma che per ora è solo sulla carta nella maggioranza di regioni italiane. L’emergenza sanitaria ha reso evidenti tutte le difficoltà del SSN, alle quali bisogna rimediare per garantire ai cittadini migliori servizi di cura e assistenza, sia ospedaliera che domiciliare. Le professionalità ci sono, anche in Basilicata, ma  bisogna coinvolgerli con politiche contrattuali adeguate e valorizzanti, ponendo fine alle tante precarietà e per mettere in campo nuove e più adeguate azioni per la cura e la salute dei cittadini.

Il Segretario Regionale Aggiunto UIL FPL
Verrastro Giuseppe

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