Le ipotesi fatte circolare dal Governo di far pagare ai lavoratori la reintroduzione della flessibilità di accesso alla pensione è inaccettabile.
Se è vero che la Legge Fornero ha provocato iniquità e ingiustizie sociali, come ripetutamente affermato da esponenti dell’esecutivo, allora bisogna porvi rimedio senza unire al danno la beffa. Questo, infatti, significherebbe prevedere una flessibilità a costo zero o conteggiata con il metodo contributivo.
Bisogna invece prevedere un range tra 62 e 70 anni dentro il quale i lavoratori possono scegliere quando andare in pensione anche in base alle diverse tipologie di lavoro. Eliminare le iniquità e le ingiustizie sociali prodotte dalla Fornero significa non prevede ulteriori penalizzazioni per i lavoratori futuri pensionati.
Le Commissioni Lavoro di Camera e Senato, di cui la UIL apprezza l’attività svolta in questi mesi, possono dare un contributo determinante alla positiva soluzione di questo problema.