Con la demagogia e le fughe in avanti non si risolve la vertenza Don Uva

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La  UILFPL segue con crescente preoccupazione lo stallo della vertenza Don UVA e ritiene assolutamente insoddisfacente l’andamento dell’incontro dell’ 11 luglio scorso presso il Dipartimento Regionale Sanità, ma le recenti, discutibili e antiunitarie prese di posizione rischiano di diventare parte e non la soluzione del problema (le divisioni sindacali, come è noto, indeboliscono i lavoratori e rafforzano l’azienda). Si può mettere in discussione unilateralmente, senza avere una strada alternativa, un accordo unitario sottoscritto pochi mesi fa al Ministero del Lavoro? Si può chiedere per il Don Uva la pubblicizzazione sapendo che il Consiglio Regionale è dimissionario e che una legge simile farebbe la fine del pagamento diretto delle mensilità ai lavoratori? Si può chiedere all’ASP di internalizzare il servizio senza mettere in conto un drammatico spacchettamento della struttura Don  UVA con una conseguente ” deportazione” di pazienti e lavoratori anche a 100/150 km di distanza?

Basta con la demagogia e con le prese in giro!  La UIL FPL, invece,  ritiene che  la Regione Basilicata debba  uscire dalla genericità del cosiddetto “fitto di ramo d’azienda”   ed articolare una proposta credibile e giuridicamente sostenibile partendo da un confronto immediato ed urgente con il Giudice Pappalardo del Tribunale di Trani che, più dell’azienda Casa Divina Provvidenza,  è in grado di aiutare a sbrogliare la matassa.

Per la UILFPL, comunque, è fondamentale che la Regione  nel sistema sanitario regionale ha  garantito le risorse necessarie a copertura di tutti i servizi attestati alla CDP nel momento in cui ha espresso la chiara volontà di gestire autonomamente in Basilicata i servizi del Don UVA ed inserendo nel Concordato preventivo il “fitto di ramo d’azienda”.

Si tratta adesso di ripiegarsi sulla formula migliore di gestione, sostenibile sul piano giuridico ( una Fondazione, una Società pubblico privato, un Consorzio ecc.), capace di assicurare l’unità e la continuità dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali.

Perciò smettiamola di ” tergiversare” o di giocare a chi ” la spara più grossa” e concentriamoci tutti su una proposta che abbia i piedi ben piantati per terra : solo cosὶ si può riempire di contenuti e dare prospettive certe alla costruzione del “fitto di ramo d’azienda” .  Una volta raggiunto questo obiettivo l’impegno prioritario del sindacato deve essere quello di risolvere le tante criticità che i lavoratori vivono quotidianamente a causa di una precaria organizzazione dei turni di lavoro. Quanto alla mobilitazione, non ci risulta che questa sia mai stata revocata, né siamo contrari ad inasprirla. Basta però intendersi che l’unità sindacale anche con gli amici aderenti alle sigle autonome,  è stato un valore importante e decisivo e che la protesta venga supportata dalla concretezza della proposta.

Infine, la UIL FPL, a supporto delle proposte da  presentare alle controparti, convocherà al più presto un’assemblea con tutti i lavoratori

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