Preoccupazione per l’assenza di politiche di sviluppo
Circaca 335 mila posti di lavoro salvaguardati dalla cassa integrazione, di cui 280 mila dalla cigs, gestione questa che ha registrato rispetto a gennaio dello scorso anno, un aumento del 69,6% per un ammontare complessivo di ore autorizzate pari a 47,6 milioni. Questi dati, drammaticamente preoccupanti se visti sotto il profilo della perdurante e forte crisi del nostro tessuto produttivo, lo diventano maggiormente se consideriamo il blocco amministrativo che ha riguardato la cassa integrazione ordinaria, tanto da determinare una flessione dell’80,7% rispetto allo stesso periodo del 2015 e alla diminuzione, per insufficienza di risorse, della cassa integrazione in deroga (- 13,9%).
Complessivamente, con 56,9 milioni di ore, il primo mese di quest’anno registra un aumento di ore di cassa integrazione del 12,8% (incremento che investe la provincia autonoma di Bolzano e 6 regioni, con il picco più alto in Piemonte +309,1%).
A fronte di una flessione generalizzata in tutte le regioni della cassa integrazione ordinaria, con l’unica eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano con + 189%, la gestione straordinaria aumenta in 5 Regioni con in testa il Piemonte (+635,9%).
Tra blocchi amministrativi, assenza di risorse, riforma di un sistema di sostegno al reddito che è stato ridimensionato nella possibilità di accesso e, soprattutto, in presenza di una crisi che ancora presenta un termometro a febbre alta, la maggiore preoccupazione è per i potenziali riflessi che, sul tessuto occupazionale, porterà quest’assenza prolungata di politiche di sviluppo che rimettano in moto il nostro Paese.