Dl Fare introduce gravi modifiche su sicurezza lavoro
Con l’emanazione del Decreto legge n.69 (il cosiddetto “decreto del fare”), quanto temuto nei giorni scorsi, e sottolineato da un precedente comunicato unitario delle tre Organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, si è concretizzato: con questo provvedimento si sono infatti introdotte gravi modifiche che intervengono su disposizioni fondamentali in materia di prevenzione, in particolare in quei settori e contesti lavorativi a più alta esposizione ai rischi e già caratterizzati da un numero rilevante di infortuni gravi, mortali e di malattie professionali.
Confermando la pratica invalsa nel confondere interventi di semplificazione burocratica con alleggerimento delle tutele in materia di prevenzione, il Governo dimostra di non conoscere adeguatamente la materia della salute e sicurezza sul lavoro e di aver agito in ossequio a logiche che non pongono la riduzione degli eventi infortunistici e tecnopatici a priorità di intervento, come la garanzia di un’idonea organizzazione del lavoro.
Intervenendo con modifiche che vanno a vanificare strumenti di prevenzione e tutela fondamentali quali: il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze – DUVRI (art. 32, comma 1, punto a), nell’ambito degli appalti; le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi (art.32, comma 1, punto b), necessarie per le PMI (e già oggetto di procedura di infrazione da parte della corte di giustizia europea); il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e il Piano Operativo di Sicurezza (POS), nel settore dell’edilizia (art.32, comma 1, punto h); le comunicazioni alle autorità giudiziarie in caso di infortuni gravi (con prognosi oltre i tre giorni) e/o mortali (art. 32, comma 6, punti a, b) e l’informazione, la formazione e la sorveglianza sanitaria per le prestazioni lavorative di breve durata (art. 35); il segnale che emerge è quello di premiare chi negli anni ha scelto la strada dell’immobilismo, se non dell’inadempienza, a scapito della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.