Ciò detto, perché non ci si scandalizza del fatto che, da oltre sette anni, questi lavoratori sono senza contratto e si continua a bistrattarli e a offenderli? Perché non ci si scandalizza per la reiterata disapplicazione di una sentenza della Corte costituzionale che ha giudicato illegittimo il blocco della contrattazione? È anche ora, peraltro, di arrivare a un’uniformità contrattuale per i pubblici e i privati, a partire dalla defiscalizzazione del salario accessorio e dall’unificazione dell’età pensionistica per le donne, solo per citare i casi più noti e tacendo le tante altre differenze. Insomma, si aprano davvero i tavoli per i rinnovi dei contratti, così da valorizzare i tantissimi dipendenti pubblici che continuano a fare il proprio lavoro.