Arpab: il caos delle assunzioni e l’assenza di un’organizzazione
“Come Organizzazioni Sindacali, nonostante le tante denunce prodotte rispetto all’operato di questa Direzione Arpab, continuiamo ad assistere ad una politica del personale alquanto schizofrenica in cui se da un lato, in questi mesi, a partire da fine dicembre, si è proceduto ad assumere figure dirigenziali e personale amministrativo che hanno poco a che vedere con la mission della Agenzia, dall’altro lato si continua ad assistere ad un uso molto discrezionale delle stesse assunzioni, dove si salta da una graduatoria all’altra, “purché assumere”, indipendentemente dal profilo professionale necessario per affrontare le vere carenze di personale su attività critiche, con un fabbisogno del personale in continua modifica e assolutamente non trasparente rispetto ai profili necessari”. E’ quanto si legge in una nota congiunta diffusa da Fp Cgil, Uil Fpl e Fsi.
“Non si può fare una programmazione delle assunzioni cumulativa rispetto ai profili professionali limitandosi a dire – si legge ancora nella nota – che servono dirigenti (con quale specializzazione e per quali attività non è dato sapere, considerato che farà pure la differenza assumere un ingegnere, piuttosto che un chimico) o collaboratori tecnici/amministrativi (ma servono tecnici o amministrativi?). Per non parlare della declinazione del fabbisogno relativo alla categoria D e DS del comparto dove, inventandosi un acronimo alquanto singolare quale quello di “collaboratore A.S.T.P.”, che sta per collaboratore amministrativo/sanitario/tecnico/professionale, si mette insieme una dotazione di n. 100 unità senza definire quante ne servono effettivamente per ogni singolo profilo.
Una rappresentazione di questo tipo – aggiungono i sindacati – è quello che ha reso possibile l’equiparazione del fabbisogno per cui si è di recente assunto un architetto, selezionata per occuparsi di inquinamento elettromagnetico ed acustico ma che di fatto è stata adibita agli adempimenti connessi al Masterplan, architetto che si è dimessa dopo venti giorni e al suo posto è stato assunto a tempo determinato un ingegnere, selezionato all’epoca per l’ufficio SIT – Sistemi Informativi Territoriali adibito anche lui agli adempimenti connessi al Masterplan. Tra l’altro, quest’ultimo, in base alla recente sentenza del Consiglio di Stato che annulla la graduatoria di un concorso del 2011 per l’ufficio SIT, poiché la vincitrice non aveva i titoli per partecipare, sarebbe proprio il legittimo vincitore di quel concorso e non si comprende perché in Arpab non si dia seguito al giudicato del Consiglio di Stato mantenendo in servizio chi non aveva i titoli e negando il contratto a tempo indeterminato a chi li aveva”.
Fp Cgil, Uil Fpl e Fsi denunciano, inoltre, “la permanenza di una non definita organizzazione che sia all’altezza dell’Agenzia. Da ultimo con delibera n.228 del 20.07.2017 l’Agenzia approva uno schema di organizzazione portato al tavolo sindacale dieci giorni prima, una bozza incompleta in cui al netto delle macro aree e dei blocchi funzionali non viene riportata alcuna vera declinazione del funzionamento degli uffici e dei servizi, né tantomeno di come il personale sarà collocato all’interno di questo indefinito modello organizzativo. Infatti, in quella sede le parti sindacali chiesero che venisse integrato ed, in particolare, attenzionato l’ufficio territoriale per le emergenze ambientali dove ancora oggi il tema è affrontato senza formazione e senza tutte le professionalità necessarie ad affrontare tutte le problematiche connesse alla reperibilità. Quel che è certo è che organizzativamente non c’è nulla di nuovo, se non uno schema rimasto sulla carta, non accompagnato da un vero modello organizzativo interno, solo un vecchio regolamento organizzativo del 2009 made in Sigillito come le graduatorie ed i concorsi che si scorrono”