Le scriventi Organizzazioni Sindacali denunciano il totale disinteresse della Regione rispetto alle problematiche ancora presenti ed irrisolte relative ai lavoratori delle ex Comunità Montane.
Non solo non vengono rispettati gli impegni assunti in merito al salario accessorio, in particolare per l’erogazione della produttività e della indennità di risultato relativa all’anno 2012 sulla base dei vigenti accordi decentrati delle ex Comunità Montane, ma apprendiamo che a far data dal 1 luglio si procederà a sospendere per questi lavoratori ogni forma di trattamento accessorio collegato alla prestazione lavorativa. Per non parlare della questione dei buoni pasto arretrati dove, si decide, nonostante gli accordi vigenti presso alcune ex Comunità Montane, di ridurne l’importo ben oltre il tetto massimo previsto per legge per non si sa bene per quali motivazioni.
Così come precisi impegni erano stati assunti anche in merito alla definizione di linee guida comuni in merito alla definizione dei nuovi contratti decentrati integrativi da “contrattare” poi presso le singole aree di programma che, nel frattempo, avrebbero dovuto provvedere ad avviare l’iter procedurale a partire dalla costituzione delle delegazioni trattanti e dei fondi contrattuali.
Davvero non comprendiamo come possano assumersi tali decisioni unilaterali né tantomeno ne comprendiamo le ragioni. Così come non comprendiamo questo atteggiamento di chiusura in merito alle più volte sollecitate richieste di incontro da parte delle OO.SS. rispetto ad un tavolo regionale che si professa sempre “aperto” ma che nei fatti diventa sempre più difficile da convocare.
Come Organizzazioni Sindacali non condividiamo l’impostazione che si vorrebbe dare alla futura gestione economica dei lavoratori delle ex Comunità Montane, scaricando sui comuni capo fila anche l’onere di provvedere alla erogazione delle spettanze.
Di certo i comuni capofila devono fare la loro parte su quella che dovrebbe essere una puntale organizzazione del personale funzionalmente distaccato e su quanto di loro competenza sugli aspetti contrattuali per questi lavoratori, ma non può oggi la Regione ritrattare percorsi decisi insieme ai tavoli dimenticandosi, tra l’altro, che il personale delle ex Comunità Montane è attestato su un ruolo speciale regionale che significa anche altro rispetto a garantirne il finanziamento delle retribuzioni.
Né possiamo accettare che per problemi di burocrazia amministrativa si continui a creare disordine in merito ad una vicenda che si sta complicando ogni giorno di più, considerato che si continua ad ignorare che la fase di stallo, anche rispetto ai processi di governance e di futuro, non sono certo imputabili ai lavoratori che, come già più volte rappresentato, vivono da quasi tre anni una condizione di disagio professionale nelle more di conoscere quale sarà la loro collocazione definitiva e quali funzioni saranno chiamati a svolgere.
Per queste ragioni CGIL, CISL e UIL, nel diffidare la Regione dal procedere alla sospensione del salario accessorio a decorrere dal prossimo 1° luglio e i Comuni Capofila ad attivarsi per quanto di propria competenza alla definizione delle spettanze 2012 e alla costituzione dei fondi contrattuali, chiedono che venga convocato con urgenza un incontro al tavolo regionale . In caso contrario le scriventi Organizzazioni Sindacali, insieme a tutti i lavoratori delle ex Comunità Montane saranno costrette a mettere in campo iniziative di protesta a tutela dei diritti e della dignità professionale dei lavoratori.