Allarme Caritas lucana «Niente soldi per pagare le spese sanitarie»

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Il bisogno di medici e di cura si va sempre più spostando nelle città, nei quartieri, nelle strade italiane.I nuovi poveri non hanno bisogno solo di beni di prima necessità, ma di sanità, di cure mediche e di farmaci, a cui sono spesso costretti a rinunciare.Un problema che si va diffondendo anche in Basilicata. Da quando hanno aggiunto ai ticket la tassa regionale, famiglie, anziani, persone sole, insomma le fasce più deboli, si curano meno e fanno meno esami a scopo preventivo. La povertà è in aumento a Potenza e alle rinunce delle famiglie si aggiunge la difficoltà a curarsi. Molti vanno in Caritas a chiedere i soldi per pagare i ticket sulle prestazioni o per avere farmaci da banco, nelle giornate dedicate. Sono famiglie monoreddito, senza lavoro, tanti separati scivolati verso la povertà. L’accesso ai servizi è limitatissimo. Forse il sistema di calcolo per l’Isee andrebbe ripensato, come tutto il sistema del welfare. Farmaci, esami di laboratorio e radiologici, visite mediche non tutti se le possono permettere. I tempi lunghi del Servizio sanitario nazionale spingono verso visite a pagamento. Ma quanti se le possono permettere in una condizione di grande emergenza sociale?.

Un dramma che passa attraverso le storie di ordinario disagio di quanti entrano in contatto con la Caritas sul territorio. Una situazione drammatica mentre siamo di fronte ad una povertà che non è solo economica, ma di valori, di cultura in una città dai grandi contrasti. Da una sanità fatta di eccellenze, ce ne sono tante, innegabili al San Carlo di Potenza, ma c’è anche tanto disservizio. C’è chi non ha nulla, è indebitatissimo, ma continua a giocare perché spera di fare il colpo della sua vita, mentre continua a precipitare sempre più in basso, o comunque non rinuncia alla vacanza, al cellulare di ultima generazione, a quell’apparenza di una città medio borghese.

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