Jobs act, assunzioni, contratto a tutele crescenti e decontribuzione: da dove si parte?

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17/03/2015 | Occupazione

Se l’occupazione stabile cresce, così come si legge sui quotidiani in questi giorni, parlando di 70 mila nuove assunzioni a tempo indeterminato, i primi a gioirne sono i lavoratori e il sindacato. Ma è bene, prima di esaltare dati parziali, sapere da dove si parte: nel 2014, mediamente, ogni mese, sono state avviate a tempo indeterminato 134.000 persone, quindi le nuove assunzioni (o trasformazioni?), sembrano essere in linea con il numero di attivazione precedenti al nuovo incentivo previsto dalla legge di stabilità.

Non ci avventureremo in giudizi affrettati sull’efficacia dell’esonero in termini di accrescimento della qualità e della quantità di occupazione stabile, fin quando non verranno diffusi i dati delle comunicazioni obbligatorie riferite ai primi mesi del 2015, a partire dal II Trimestre dell’anno in corso (momento della vigenza del combinato disposto esonero contributivo e nuovo sistema dei licenziamenti).

Al momento, sembra chiaro che 70 mila nuovi contratti standard sono ben lontani da ciò che ci si attendeva come effetto dell’esonero. L’obiettivo, per tutti, è, comunque, far crescere la buona occupazione per dare risposte ai milioni di disoccupati italiani.

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