Ius Soli è cambiamento storico

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Cittadinanza italiana per almeno mezzo milione di minori

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Federalismo

Con il voto definitivo, oggi in aula alla Camera, sulla legge di cittadinanza si introduce per la prima volta in Italia il principio dello Ius soli, accanto allo Ius sanguinis.

 

Certo, dovremo aspettare il vaglio del Senato, ma si tratta comunque di un cambiamento storico, anche se il nostro giudizio sulla legge rimane, per alcuni aspetti, critico.

Sono 925 mila i minori che oggi hanno una cittadinanza non comunitaria. Di questi, la metà è nata in Italia, gli altri vi sono arrivati da piccoli.

 

La riforma permette ai figli di chi è in possesso di un permesso di lungo soggiorno di fare subito domanda per diventare italiani; per gli altri basterà aver completato un ciclo scolastico per avanzare la richiesta.

 

Positiva anche l’introduzione di una forma retroattiva per i 127 mila stranieri, in possesso dei requisiti, ma che hanno superato il limite di età dei 20 anni.

 

Critica certo la scelta della condizione del possesso della ex carta di soggiorno che limita il numero di aventi diritto e pone discriminanti basate sul reddito. Discutibile, inoltre, la scelta di aver stralciato la naturalizzazione dalla riforma.

 

Malgrado ciò, il giudizio della UIL non può che essere positivo, per una legge che – se passerà al Senato senza grandi modifiche – rappresenta la porta d’ingresso alla cittadinanza italiana per almeno mezzo milione di minori, oggi, stranieri.

 

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