Il governo valorizza produttività solo a parole, ma cancella strumenti per favorirla

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Nonostante i proclami dello stesso Governo in merito alla valorizzazione della contrattazione di secondo livello, il MEF ha chiarito che nel 2015 non ci sarà la tassazione agevolata al 10 % dei salari di produttività per i lavoratori dipendenti.

Anche se contribuissero ad accrescere la produttività delle proprie aziende, dunque, i lavoratori non ne ricaverebbero alcun vantaggio. Se è questa la strada scelta dall’Esecutivo per far ripartire le produzioni del nostro Paese, le premesse ci appaiono a dir poco contraddittorie.

E poi, dove sono finite queste risorse? Come verranno impiegate le somme non più destinate ai lavoratori? Il quadro al momento non è ancora chiaro: l’unica certezza è che a pagare le spese di questa ennesima manovra saranno come sempre i più deboli.

Siamo convinti che la ripresa del Paese passi, necessariamente, per l’aumento del potere d’acquisto dei dipendenti attraverso il rinnovo dei contratti nazionali ai quali si deve aggiungere un sistema incentivante che favorisca la produttività aziendale. Questa è la nostra ricetta e siamo disponibili al confronto su questi temi, ma non si può pensare che sia sufficiente fare sulla produttività esclusivamente una battaglia mediatica cancellando contemporaneamente gli strumenti utili a favorirla.

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