Comunicato stampa Don Uva

539

Si è svolto oggi, presso l’Assessorato alla Sanità e Sicurezza Sociale l’incontro tra la Regione, le OO. SS. e la Casa Divina Provvidenza per affrontare le problematiche relative alla sede di Potenza,  dopo la concessione da parte del Giudice del Tribunale di Trani del Concordato Preventivo alla C.D.P.

Le OO.SS. hanno denunciato gli  intollerabili ritardi nella corresponsione degli stipendi e nel saldo delle spettanze relative alla produttività e alla tredicesima mensilità dell’anno 2012, tutto nonostante  l’azione congiunta dei  sindacati e dei lavoratori del Don Uva con la Regione Basilicata che ha permesso di scongiurare la perdita di decine di posti di lavoro e di procedere verso la strada dell’autonomia finanziaria ed organizzativa della sede di Potenza, tramite la formalizzazione del fitto di ramo d’azienda.

La gestione quotidiana del servizio non è ancora uscita  dalla precarietà e dall’ incertezza.  E’ intollerabile , infatti, che i dipendenti non percepiscano con regolarità gli stipendi e gli altri emolumenti e che si continuino a registrare carenze nella disponibilità di materiali sanitario necessario per ottimizzare il servizio.

La Regione e le ASP hanno comunque confermato l’immediato sblocco delle spettanze dovute alla Casa Divina Provvidenza, che dovrebbe consentire il pagamento della mensilità di aprile e hanno confermato la volontà di portare avanti il fitto di ramo d’azienda, sul quale, domani si terrà un incontro con il Dr. Fortunato che, al momento, è il nuovo referente della C.D.P.

Al termine dell’incontro, FP.CGIL FP.CISL UIL-FPL FIALS e UGL hanno chiesto all’Assessore  di chiudere rapidamente questo negoziato e di  assicurare la regolarità della gestione corrente e procedere ad una verifica dell’accordo sottoscritto al Ministero per scongiurare i licenziamenti che deve essere adeguato alle esigenze  di un servizio che già oggi presenta carenze di personale sanitario.

LASCIA UN COMMENTO

Il tuo commento
Il tuo nome

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.